martedì 1 marzo 2016

Hasta Luego Patagonia.

Punta Arenas, mart 01/03/2016 . H. 8.30 (h. 14.30 in Italia)

Ciao a tutti dal Blog !
È così eccoci arrivati all' ultima puntata di questo blog e di questa mia seconda ventura in Patagonia.
Come in tutti gli altri viaggi in questo momento, poco prima di riprendere l' aereo per tornare a casa, si affastellano dentro di me una quantità infinita di immagini, di sensazioni, di odori, di persone, di emozioni, tutto con il sottofondo continuo del vento.
Tutto ciò è quello che mi ha regalato anche questa volta questa terra magica, il bagaglio che porto indietro a casa e che resterà nella bacheca dei miei ricordi più belli.
L' altra parte di me invece è già proiettata verso la voglia di rivedere e ritornare insieme al più presto con gli affetti più cari: la mia metà, i figli, gli amici. Alla fine è questo che manca nei viaggi in solitaria, la condivisione con chi vorresti fosse sempre con te, ma il blog è comunque un bel mezzo per condividere le emozioni di un viaggio.
A tutti dunque dico : a presto ! Per raccontare tutto ciò che ho vissuto quaggiù, insieme a qualche immagine scattata.
Alla mia adorata Patagonia, ancora oggi terra di frontiera fuori dal tempo, non mi sento di dire nè addio nè arrivederci, ma come si usa da queste parti un "Hasta Luego".
Chi lo sà che non per me non ci sarà in futuro un' altra occasione per ritornare: quien sabe ?
In chiusura voglio ancora una volta ringraziare col cuore tutti gli amici che mi hanno dato l' opportunità di vivere questo sogno cullato a lungo, a tutti quelli che mi hanno seguito ed incoraggiato attraverso il blog facendomi sentire sempre "in compagnia", a tutti quelli che comunque hanno capito cosa significasse per me l' importanza di questa esperienza.
Alla fin fine credo ancora di più che la cosa più importante e più bella nella vita sia quella di avere sempre la voglia ed il coraggio di inseguire i propri sogni, qualsiasi essi siano, in qualsiasi momento ed a qualsiasi età.
E forse ancora di più di trasmettere la capacità si vivere i propri sogni a chi seguirà dopo di noi.
Questo era lo spirito che ha animato nel secolo scorso i primi pionieri che hanno colonizzato queste terre così dure ed affascinanti allo stesso tempo, ed è per questo che voglio chiudere questo blog con alcune parole che ho letto in un libro nella biblioteca di Villa O'Higgins, sulla storia di Augusto Grosse, uno dei primi pionieri della Patagonia.
A tutti un caloroso abbraccio ed un arrivederci alla prossima avventura !

Angelo




"Como sera el mundo
en que tengan que vivir nuestros hijos ?
Dependera tal vez del color de los suenos
que los proyectamos hoy".



"Come sarà il mondo
dove dovranno vivere i nostri figli ?
Dipenderà forse dal colore dei sogni
che oggi trasmettiamo a loro"



                     Augusto Grosse





domenica 28 febbraio 2016

Le Torres del Paine, infine !

Puerto Natales, dom. 28/02/2016 - h. 19.00 (23.00 in Italia)

Ciao a tutti sul Blog !

Eccomi arrivato alla penultima puntata di questo viaggio, ed e' il racconto di una giornata strepitosa vissuta all' interno del Parque Torres del Paine.
Insoma ce l'ho fatta alla fine a visitare questo posto stupendo che era rimasto cosi' a lungo all' interno dei miei pensieri e del mio immaginario, e ne sono contento anzi stracontento perche' ha corrisposto in pieno alle mie aspettative.
All' inizio pensavo di prendere un bus che mi portasse fino alla laguna Amarga e da li' salire fino al mirador delle Torres del Paine, ma subito ho realizzato che con una sola giornata a disposizione la cosa sarebbe stata impossibile per i tempi stretti.
Mi sono messo dunque con due ragazze tedesche ed insieme ci siamo suddivisi la spesa di una guida che ci ha portato in fuoristrada attraverso tutti i luoghi piu' interessanti del Parque.
La scelta e' stata azzeccata e grazie anche ad una bella giornata tra sole e nuvole ho veramente goduto di questo meraviglioso Parco.
Spazi infiniti, ghiacciai, lagune, cascate e soprattutto il massiccio del Paine con i suoi Cuernos e le sue Torres che dominano in mezzo a tutto questo.
Spettacolo puro per una giornata indimenticabile che chiude cosi' nel migliore dei modi questo mio viaggio in Patagonia.
Ora devo chiudere qui bruscamente questo mio post poiche' appena sceso dall' auto mi sono subito fiondato dentro l' internet point, ed essendo domenica sta per chiudere.
Ora chiedo per favore di lasciarmi il tempo per mettere dentro un po' di foto, e poi vi do appuntamento per l' ultimo post domani quando saro' arrivato a punta Arenas in bus e vi salutero' con l' ultimo post prima di salire sull' aereo.
A presto !

Angelo

Avvicinandosi al Parco
Il ghiacciaio Grey

Paine Grande e ghiacciaio.
Spiaggia sul Lago Grey.
Il massiccio del Paine.
Che incanto !

Guanaco in liberta'.

Una coppia di timidi Ñandu.



sabato 27 febbraio 2016

Arrivato a Puerto Natales.

Puerto Natales (Chile) - Sabato 27/02/2016 (h.15.30 - 19.30 in Italia)

Ciao a tutti dal Blog !

Riprendo i miei post da Puerto Natales, di nuovo in Cile, dovo sono appena sbarcato con il bus da El Calafate.
Ormai il mio viaggio e' quasi in dirittura d'arrivo ma anche nele ultime battute non finisce di regalarmi emozioni. Ieri escursione bellissima al ghiacciaio Perito Moreno, una delle maggiori attrazzioni della Patagonia, e la sua fama se la merita tutta.
Uno spettacolo di ghiaccio e di imponenza che mi sono goduto fotografando ed ammirando per tutta la giornata, sia dalle passarelle panoramiche che ti portano proprio di fronte al muro di ghiaccio, sia con il battello con il quale si arriva proprio a piedi del Moreno.
Proprio una meraviglia dalla quale si fatica a staccarsi, quando viene sera e bisogna riprendere il bus per il rientro: ogni tanto un rombo secco scuote l' aria in un qualche punto del fronte, seguito da un gran tonfo ed una serie di ondate che increspano il lago, trasportando blocchi galeggianti di ghiaccio.
Un altro pezzo del ghiacciaio si e' staccato ed e' precipitato in acqua a causa del calore atmosferico (si fa per dire...).
Comunque ho appreso dalla guida a cui ho chiesto informazione che, mentre tutti i ghiacciai della Patagonia e del mondo intero si stanno ritirando a causa del riscaldamento globale, invece il Perito Moreno e' l' unico in controtendenza poiche' si espande di qualche metro ogni anno.
Il perche' mi dice che e' un mistero ma secondo me mica tanto visto il freddo gelido che c'era, in quello che dovrebbe essere il cuore dell' estate australe.
Gran bella giornata davvero, affatto disturbata dalla quantita' di turisti che non mi e' sembrata esagerata come temevo.
Dopodiche' oggi mi aspettava una delle ultime tappe di avvicinamento in bus, da El Calafate a Puerto Natales, ritornando quindi in Cile dopo la parentesi argentina.
Quindi questa mattina dopo la sveglia notturna alle 4.30, smonto la tenda sotto la pioggia, faccio su i bagagli e mi piazzo nel punto preciso di Avenida Libertadores dove secondo l' agenzia, tra le 5.30 e le 5.45 si fermera' il bus e mi tirera' su.
Io sono fiducioso ma quando arrivano le 6.00  e l' unica traccia di vita nella zona sono un gruppo di cani randagi che mi gira intorno, non so se per farmi compagnia o per cercare qualcosa da mangiare, inizia a serpeggiare un po' di inquietudine.
Quando poi intorno alla 6.15 vedo passare dritto un bus che pare proprio il mio, l' inquietudine si e' trasformata in terrore : e adesso ?
Per fortuna neanche 10 min. dopo vedo il bus che ritorna sui suoi passi e si ferma proprio davanti al sottoscritto che gia' stava sbracciandosi in mezzo alla strada.
Scende il bigliettaio con un sorriso ed un "disculpe", spiegandomi che appena usciti dal apese ha ricontrollato il numero di passeggeri e la lista dei posti di recupero accorgendosi che mancavo appunto io.
Rispondo con un "no te preocupe", ma in realta' ero altro che "preocupado".
A questo punto sento gia' che la mia rincorsa degli ultimi giorni e' terminata e posso pensare tranquillamente di prendere il mio volo di ritorno da Punta Arenas.
Ultimo patema solo dopo la frontiera cilena a Paso Don Guillermo, quando il bigliettaio mi avvisa che li' io ed altri cinque passeggeri dobbiamo cambiare bus perche' lui prosegue in un' altra direzione.
Nessun problema se non che al di la' della frontiera invece che un bus trovo un furgone 9 posti con un autista che ci aspetta sorridente.
Gli faccio presente che ho dei dubbi sul come caricare la mia bici da sul furgone, ma lui mi risponde subito con un sorriso e con l' ennesimo "no te preocupe", all fine la sua soluzione e' questa : tutti i passeggeri seduti in un' unica fila di sedili con zaini e bagagli in braccio, e la mia bici che fa il viaggio piu' comodo della sua vita occupando da sola la fila di sedili dietro al conducente.
E' proprio vero che qua in Sudamerica c'e´sempre una soluzione ad ogni tipo di problema...
Quindi dopo questo ultimo pezzo di viaggio approdo finalmente a Puerto Natales, un paesone con un atmosfera che e' un mix di vita tradizionale e base di partenza per i turisti diretti alle Torres del Paine, altra grande attrazione patagonica.
Trovo subito una camera in un Hostal, pranzo in una panaderia con un paio di "sopaipillas" ed eccomi seduto in un cybercafe' intento ad aggiornare il mio blog, poi appena finito mi metto alle ricerca di qualche agenzia che domani possa portarmi fino al paine (dai che forse ce la faccio a dare una sbirciata anchea loro, prima di partire).
Bene quindi ora e' arrivato il momento di salutare tutti voi amici del blog, non dopo aver postato qualche foto della mia escursione di ieri.
Il mio morale e' alle stelle, ancora pochi giorni di viaggio ma da spendere al meglio e senza piu' alcuna preoccupazione.
A presto dunque !

Angelo

Il Perito Moreno da tutte le posizioni : si merita la sua fama.


Di nuovo in movimento lungo la Ruta 40.


Una volta tanto la "all black" viaggia piu' comoda di me...

Ancora ciaoooo a tutti, "pura vida" quaggiu' in Patagonia !


venerdì 26 febbraio 2016

...mancava ancora qualche foto



Ancora qualche foto che non sono riuscito a caricare prima:





In mancanza di cibo, si provvede con le bacche di calafate..




Foto ricordo in mezzo a quello spettacolo.


Altro campeggio 5 stelle alla Laguna del Desierto.


Il giorno dopo si riparte con un altro barco.


...ed altri panorami che scorrono.


Lungo la Ruta 40 (questa volta in bus).

Scusate per la poca risoluzione delle immaggini, ma con questo filo di connessione senno' non ci se la fa.

A presto, io ora vado al ghiacciaio !

Angelo




...continua da El Calafate.

El Calafate - ven. 26/02/2016 h. 10.00 (h. 14.00 in Italia)

Ciao ancora a tutti dal blog !

Intanto mi scuso con voi per l' improvvisa interruzione di ieri, ma quaggiu' e' una continua battaglia con la connessione internet...
Insomma ieri vi avevo lasciati al camping (stupendo !) a la Laguna del Desierto, dove dopo una serata splendida e'passata una notte di vento forte e pioggia battente, ma comunque al mattino e' cosi' cosi' e spt. alle 11 arriva el barco che ci trasporta dall' altra parte del lago.
Li' riprende la mia corsa per raggiungere El Chalten sperando di trovare un bus che parta il pomeriggio e mi porti entro la sera a El Calafate, ricuperando un po' del tempo perduto.
In effetti ce la faccio al pelo, perche' nenache il tempo di arrivare ed alle 17.00 riesco ad infilarmi nell' ultimo bus in partenza.
Mi godo ccosi' un po' di riposo nel bus, dopo le ultime fatiche, e spt. dei panorami stupendi attraverso la pampa lungo la mitica Ruta 40, purtroppo questa volta non pedalando ma va bene anche cosi'.
Alle 21.00 gia' con il buio il bus mi sbarca nel centro di El Calafate, dove per prima cosa cerco un biglietto per sabato mattina che mi porti a Puerto Natales, di nuovo in Cile.
Anche qua gran botta di fortuna perche' trovo l' ultimo billete per il bus che parte domani alle 5 del mattino (ma quanta fortuna ho...), poi via a piantare la tenda in camping, cena alle 23 (finalmente con le gambe sotto all tavola !) con una montagna di "cordero asado" e patatine e poi via per un post, dopo molto tempo, con il wi fi del camping.
Giornata di corsa ma bella bella, e contento che il mio viaggio si e' rimesso in carreggiata.
Questa mattina comprato il biglietto per l' escursione al ghiacciaio del pomeriggio ed eccomi sedto davanti ad un pc che cerco di mettere dentro qualche foto, contento di essere di nuovo in movimento.
Bene, ora un saluto a tutti ed  una citazione del mio amico scienziato che vuole esprimere la mia gioia per essere ripartito.
A presto, ci sentiamo domani da Puerto Natales !

Ciao Angeloinbici

La vita e' come andare in bicicletta,
per mantenersi in equilibrio bisogna muoversi !
                                   Albert Einstein

alla fine ce l' ho fatta a percorrere tutta la Carretera.

Ce la fara' la bagnarola di Lorenzo a portarci al dila' del fiordo ?
Si caricano bici e bagagli ancora nelle tenebre
Panorami anche dal barco
Bravo Lorenzo, ce l' hai fatta !
Mi metto in moto insieme ad una coppia di tedeschi che poi lascero¡: loro non hanno fretta.
Arrivato al confine argentino.

Eccolo sua maesta' il Fitz Roy : nessuna parola, c'e' solo da contemplare in silenzio.
Da qui in poi le cose si complicano, ma si va avanti ugualmente.








giovedì 25 febbraio 2016

Arrivato a El Calafate !

El Calafate (Argentina) - 25/02/2016 h. 23.00, 3 di notte in Italia.

Ciao a tutti sul Blog !
Finalmente ricompaio dopo gli ultimi tre giorni di sparizione dal Blog.
In realtà sono stati tre giorni veramente frenetici e vissuti praticamente sempre "di corsa".
Risalgo quindi a martedì sera scorso quando alle 17 abbiamo finalmente l' o.k. Dal mitico Lorenzo che l' indomani alle 6 di mattina potremo salpare da Villa O' Higgins.
Appena saputolo, di corsa levo la tenda sotto la pioggia e vado a piazzarmi vicino all' imbarcadero in modo di non aver sorprese ed essere sicuro che l' indomani potrò imbarcarmi, cosa che avviene nell' oscurità e con qualche dubbio sulla tenuta della bagnarola.
Invece tutto o.k. E Lorenzo magistralmente affronta le onde sbarcando tutta la pattuglia di viaggiatori (12 viaggiatori in bici e 10 a piedi) alle 12 dall' altra parte del fiordo a Candelario Mansilla.
Mi sento finalmente sollevato, adesso il mio viaggio può proseguire e posso tornare a contare solo sulle mie gambe per andare avanti.
Grandi lungaggini burocratiche, come sempre, al posto di confine cileno per uscire dal paese; si vede che dopo una settimana che non vedono gente vogliono trattenerci per sentire un pò di contatto umano.
Appena apprendo da loro che alla Laguna del Desierto, dove c'è il posto di controllo argentino ed è necessario un altro barco per passare dall' altra parte, ci sarà un "zarpe" (una partenza) alle 5 della sera, mi fiondo lungo il sentiero come un fulmine per cercare di prenderlo e recuperare così un pò del tempo perduto.
Mi affanno come un matto su per una mulattiera ripida come un muro e che ad un certo punto si trasforma in un sentiero molto intricato che passa per paludi fangose, attraversa numerosi ruscelli e zone di bosco molto intricate.
Io dopo le prime titubanze decido di fregarmene di fango ed acqua e passo via diretto così come sono, con scarpe, calze, ecc., ci sarà tempo poi per pulirsi ed asciugarci.
Dopo poche centinaia di metri la bici è già arrivato un cumulo di fango ed io pure, ma l' importante è che riesco ad avanzare senza eccessivi problemi, differentemente da quanto temevo.
Appena il sentiero emerge un attimo dalla fitta vegetazione alzò lo sguardo e rimango letteralmente senza parole, perchè là in fondo si staglia sopra a tutto la sagoma rocciosa del Fitz Roy.
È' una vista impressionante, s-t-u-p-e-n-d-a, ed io appoggio immediatamente la bici a terra e resto lì impalato come un ebete a guardare quello spettacolo.
Quante volte ho visto quella figura nei libri delle grandi imprese alpinistiche, in internet, ed anche nella mia immaginazione, ben sapendo che per riuscire a vedere quelle guglie di roccia ci vuole veramente una gran botta di fortuna perchè la maggior parte del tempo vengono avvolte dalle nubi.
È questa volta ero stato veramente fortunato !
Appena ripresomi dallo schock, iniziavo a fotografare e filmare lo spettacolo da tutti i punti possibili, e chissenefrega della mia rincorsa al barco.
Dopo un bel pò riprendo a muovermi sempre con quella immagine che mi aveva stregato dentro agli occhi.
Arrivo giù alla caserma Argentina del Lago del Desierto, che le 17 sono passate da poco ma i finanzieri mi dicono che comunque il barco non era arrivato perchè non c'era nessuno da portare nè da prendere. Il prossimo sarebbe arrivato domattina alle 11 e comunque potevo piantare la tenda dove volevo per passare la notte.
Finite le pratiche di immigrazione, questa volta molto brevi ed amichevoli, mi distendo sul prato in riva al lago non solo per riposarmi ma per godere il più possibile di quel luogo magico, ancora con la sagoma del Fitz Roy che si staglia là in fondo al di là del lago.
Quando inizia ad imbrunire mi faccio forza ed inizio prima a lavare dal fango nel lago, la bici, le borse e me stesso e poi pianto la tenda sulle rive, osservato da vicino da due cavalli che pascolano in libertà.
Nel frattempo arrivava giù qualcun altro dei miei compagni di traversata in barco e man mano ognuno posizionava la propria tenda a rispettosa distanza dalle altre, in modo di non disturbare l' armonia di quel posto così magico.
Vado a dormire che ormai è tardi, senza staccare gli occhi da quella montagna così imponente ed elegante, che ruba la scena anche alle meraviglie che ci sono intorno

EL CHALTEN

Ciao a tutti sono Antonella, Angelo mi ha chiesto di comunicarvi che ha attraversato la cordillera delle Ande ed è in Argentina ad El CHALTEN  qui prenderà un bus per El CALAFATE dove arriverà alle ore 21.00  ora locale.
Domani mattina proverà a trovare il modo di fare l'escursione al ghiacciaio e magari nel pomeriggio a postare qualcosa!!!!
Un saluto a tutti da parte mia e dal nostro bene amato Angelo.